Fondazione Tito Balestra: DI SEGNI INCISI - Omaggio a Ilario Fioravanti [PROROGATA AL 26 AGOSTO]
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22.06.2012

DI SEGNI INCISI - Omaggio a Ilario Fioravanti [PROROGATA AL 26 AGOSTO]

In seguito alla grande presenza di visitatori e agli eventi che si stanno sviluppando nel territorio intorno all’opera di Ilario Fioravanti, la Fondazione Tito Balestra onlus e la Città di Longiano hanno deciso di prorogare la mostra nata dalla collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Provincia di Forlì-Cesena e Museo di Arte Sacra di Longiano “Di segni incisi. Omaggio a Ilario Fioravanti” fino al 26 agosto.

Ringraziamo nuovamente la moglie Adele Briani per la disponibilità che ha manifestato per la realizzazione della mostra presso la Fondazione Tito Balestra istituzione che ha sempre mantenuto con Ilario Fioravanti un rapporto che supera quello artistico per addentrarsi in quello dei sentimenti umani, dell’amicizia e della stima. Per questo la mostra Di segni incisi. Omaggio a Ilario Fioravanti da l’occasione per incontrare ancora un vero amico che superando la dimensione terrena, mantiene con le sue opere il rapporto con questo territorio e la sua gente.


La mostra, a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra, intende porre in rilievo un aspetto finora meno indagato nel lavoro artistico di Ilario Fioravanti, ovvero la valenza e la peculiarità del suo segno inciso, sia nell’opera plastica sia in quella calcografica.


Il segno come registrazione del “gesto”, traccia e orma di una sintesi immediata e necessaria per elaborare e fissare uno stato emozionale che scava in un affondo nell’intimo, attraverso la percezione e la sua resa grafica. Tracce tanto più indelebili quando incise, graffiate – ora con estrema delicatezza ora con un impeto gestuale carico di eccitazione – che non tradiscono mai la dimensione del disegno come “biografia interiore dell’artista”.


Fioravanti oltre a essere stato uno scultore e un architetto è stato anche un “disegnatore come pochi” – come amava definirsi – e un incisore piuttosto prolifico (al momento sono 440 i titoli all’incisione catalogati, ma si stima che ancora possano esserci circa un centinaio di incisioni da individuare; il corpus dell’opera incisoria comprende prevalentemente incisioni alla puntasecca, ma anche acqueforti e alcune linoleografie).


La selezione di puntasecche, di terrecotte e di maioliche presenti in mostra propone dunque una lettura della sua opera per mezzo del segno come gestualità, la medesima gestualità che lo ha portato a realizzare le sue opere plastiche. Fioravanti non è uno di quegli scultori – come lui stesso diceva – che lisciano e si preoccupano così tanto per la resa del “bello” da smarrire il senso, per lui, più necessario e profondo del valore dell’umano: di quella esperienza che della propria fragilità non prova vergogna, ma induce a cose grandi. Non è neppure un incisore conforme alle esigenze proprie della calcografia –  ne conosce le tecniche e le motivazioni profonde che la sottendono, ma poi finisce per piegarle alla propria volontà espressiva – i tecnicismi lo infastidiscono e le ragioni che lo portano a segnare le matrici divengono altre.

 

Fioravanti ha nutrito sempre una profonda passione per lo studio dell’arte e ne era un conoscitore non comune (da quella preistorica e rupestre a quella classica, da quella antica a quella moderna e contemporanea, con una particolare attenzione e ammirazione per quella precolombiana e africana), senza però divenirne vittima, come artista, o sentirne soggezione, pur provando un intenso stupore di fronte quelle opere per lui così sorprendenti. Fioravanti, fino a che ha avuto le forze, ha continuato a studiare, approfondire e a apprendere – così in arte, come in architettura – sviluppando, comunque, una sua cifra personalissima dettata dal bisogno di vivere –  come scrisse Rilke di Rodin – “in una comunione così profonda con le sue cose, a tal punto calato nella sua opera che non può accogliere rivelazioni se non con i semplici mezzi della sua arte. Nuova vita non può significare per lui che nuove superfici, nuovi gesti”.


La mostra è ospitata in due sedi: nell’ex chiesa Madonna di Loreto – Castello Malatestiano e nell’Oratorio Barocco di San Giuseppe –  Museo d’Arte Sacra, dove è collocata dal 1996, per volontà dello stesso Fioravanti, una delle opere a tema sacro più significative dell’artista, il gruppo scultoreo del Compianto sul Cristo morto.

 

 

 

Città di Longiano FC

Fondazione Tito Balestra Onlus

 

In collaborazione con

Provincia di Forlì-Cesena

Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena

Museo di arte sacra di Longiano

 

Di segni incisi

Omaggio a Ilario Fioravanti

a cura di Flaminio e Massimo Balestra

 

Longiano FC

Ex chiesa Madonna di Loreto – Castello Malatestiano

Oratorio Barocco di San Giuseppe

28 aprile – 26 agosto 2012

 

Orari di apertura

Ex chiesa Madonna di Loreto : dal martedì alla domenica e festivi 10-12/ 15-19

Oratorio Barocco di San Giuseppe: sabato, domenica e festivi 14:30- 18:30

 

 

CONTATTI

 

Dott.ssa Stefania Brunacci

Responsabile del Settore Servizi Culturali,

Comune di Longiano (FC)

tel. diretto 0547/666458

fax 0547/665860

s.brunacci@comune.longiano.fc.it

www.comune.longiano.fc.it

 

Flaminio Balestra

Direttore

Fondazione Tito Balestra Onlus

Tel. 0547/665420

Fax 0547/667007

info@fondazionetitobalestra.org

www.fondazionetitobalestra.org